Le interviste ai nostri insegnanti, Simona Ceccarelli, responsabile corsi SA e insegnante canto e corso musical per bambini
Simona, come è nato il tuo amore per il canto?
Ho iniziato a cantare come soprano all’età di 14 anni nel coro della mia scuola l’Istituto Sacro Cuore a Milano, nel contempo ho continuato a studiare pianoforte classico che avevo iniziato quattro anni prima.
Il canto polifonico sacro è stato l’inizio; un componente fondamentale della mia vita che mi ha fatto imparare ad amare la cosiddetta “musica colta” dei grandi autori del passato come Da Palestrina, Da Victoria Monteverdi, fino ad arrivare a Bach e Mozart.
Poi, negli anni successivi ho approfondito l’interesse per la musica vocale con il gruppo a cappella Quattrottave con il quale ho affrontato repertori di musica estremamente eterogenea come pop anni 50 e 80, folk, gospel, spiritual, jazz e swing. Ancora oggi, dopo tutti questi anni, quello che mi fa innamorare e commuovere ogni volta è la bellezza e la magia che riescono a produrre delle voci insieme, in particolare senza strumenti.
Sarà sempre la mia più grande passione.
Ho iniziato a cantare come soprano all’età di 14 anni nel coro della mia scuola l’Istituto Sacro Cuore a Milano, nel contempo ho continuato a studiare pianoforte classico che avevo iniziato quattro anni prima.
Il canto polifonico sacro è stato l’inizio; un componente fondamentale della mia vita che mi ha fatto imparare ad amare la cosiddetta “musica colta” dei grandi autori del passato come Da Palestrina, Da Victoria Monteverdi, fino ad arrivare a Bach e Mozart.
Poi, negli anni successivi ho approfondito l’interesse per la musica vocale con il gruppo a cappella Quattrottave con il quale ho affrontato repertori di musica estremamente eterogenea come pop anni 50 e 80, folk, gospel, spiritual, jazz e swing. Ancora oggi, dopo tutti questi anni, quello che mi fa innamorare e commuovere ogni volta è la bellezza e la magia che riescono a produrre delle voci insieme, in particolare senza strumenti.
Sarà sempre la mia più grande passione.
Perché hai continuato a studiare e hai voluto approfondire con il Voicecraft?
Cantando repertori molto diversi tra loro mi sono resa conto che la voce non può essere impostata nello stesso modo.
La mia esperienza classica mi ha portato ad avere una voce che per il folk il gospel e il pop non era idonea. Questa cosa mi faceva fare fatica, sentivo di forzare una modalità di canto che non era quella corretta perché mi produceva affaticamento. Arrivavo alla fine dei concerti senza voce!
Ho così incominciato un percorso di studi sulla tecnica vocale piuttosto lungo che come conclusione finale mi ha portato a conoscere Stefano e il Voicecraft.
Il Voicecraft mi ha dato quello che mi mancava fino ad ora, cioè la consapevolezza di quello che succede all’ apparato fonetico dal punto di vista anatomico, ed è stata una vera folgorazione!
Cantando repertori molto diversi tra loro mi sono resa conto che la voce non può essere impostata nello stesso modo.
La mia esperienza classica mi ha portato ad avere una voce che per il folk il gospel e il pop non era idonea. Questa cosa mi faceva fare fatica, sentivo di forzare una modalità di canto che non era quella corretta perché mi produceva affaticamento. Arrivavo alla fine dei concerti senza voce!
Ho così incominciato un percorso di studi sulla tecnica vocale piuttosto lungo che come conclusione finale mi ha portato a conoscere Stefano e il Voicecraft.
Il Voicecraft mi ha dato quello che mi mancava fino ad ora, cioè la consapevolezza di quello che succede all’ apparato fonetico dal punto di vista anatomico, ed è stata una vera folgorazione!
Nulla è stato più lasciato al caso…
Ancora adesso continuo a studiare; voglio essere sempre più competente e preparata per poter capire perfettamente le esigenze dei miei allievi!
Ancora adesso continuo a studiare; voglio essere sempre più competente e preparata per poter capire perfettamente le esigenze dei miei allievi!
Che valore aggiunto ha dato alla tua vita insegnare alla sa canto e musica?
Insegnare in questa scuola mi ha dato fondamentalmente due valori aggiunti; il primo è il rapporto con allievi di fasce d’età molto differenti dai 4/6 anni 8/10 anni fino arrivare ai ventenni/trentenni. Ogni età ha esigenze diverse, ogni persona ha una sua sensibilità delle problematiche personali delle sfere emotive che creano barriere. Per i più piccini è già un grande passo salire di un palco ed affrontare la paura di avere un pubblico ed ascoltarli, mentre per i più grandi e volte l’ostacolo più grosso è il giudizio, il confronto con altri…
Il detto “la voce è lo specchio dell’anima” non è mai stato così chiaro e presente come in questi anni d’insegnamento. Con l’allievo si instaura un rapporto di fiducia di relazione reciproca di interscambio, io cerco di capire di cosa hanno bisogno dal punto di vista vocale ma non solo, anche proprio dal punto di vista personale e nel contempo io lavoro continuamente su di me.
E poi c’è un altro valore aggiunto nel lavorare alla SA Canto&Musica molto importante che è il rapporto che ho con Stefano.
Insegnare in questa scuola mi ha dato fondamentalmente due valori aggiunti; il primo è il rapporto con allievi di fasce d’età molto differenti dai 4/6 anni 8/10 anni fino arrivare ai ventenni/trentenni. Ogni età ha esigenze diverse, ogni persona ha una sua sensibilità delle problematiche personali delle sfere emotive che creano barriere. Per i più piccini è già un grande passo salire di un palco ed affrontare la paura di avere un pubblico ed ascoltarli, mentre per i più grandi e volte l’ostacolo più grosso è il giudizio, il confronto con altri…
Il detto “la voce è lo specchio dell’anima” non è mai stato così chiaro e presente come in questi anni d’insegnamento. Con l’allievo si instaura un rapporto di fiducia di relazione reciproca di interscambio, io cerco di capire di cosa hanno bisogno dal punto di vista vocale ma non solo, anche proprio dal punto di vista personale e nel contempo io lavoro continuamente su di me.
E poi c’è un altro valore aggiunto nel lavorare alla SA Canto&Musica molto importante che è il rapporto che ho con Stefano.
Negli anni si è trasformato dal rapporto allieva/insegnante in un bellissimo rapporto professionale e di amicizia. Ci confrontiamo dal punto di vista tecnico, ci scambiamo opinioni sugli allievi, facciamo lezioni “a quattro mani” pur avendo caratteri e approcci didattici molto differenti.
Mi sta dando tantissima fiducia e questa cosa è estremamente appagante e stimolante.
Mi sta dando tantissima fiducia e questa cosa è estremamente appagante e stimolante.
Cosa auguri ai tuoi allievi?
L’ augurio più grande glielo do tutte le volte a lezione quando li costringo a credere in loro stessi ed aver fiducia nella loro unicità.
La cosa più importante è che si convincano a non snaturarsi mai per somigliare a qualcun’altro, ma che riescano a trovare il bello che li differenzia dagli altri.
L’ augurio più grande glielo do tutte le volte a lezione quando li costringo a credere in loro stessi ed aver fiducia nella loro unicità.
La cosa più importante è che si convincano a non snaturarsi mai per somigliare a qualcun’altro, ma che riescano a trovare il bello che li differenzia dagli altri.
Che riescano a trasformare quelli che credono essere punti deboli in punti di forza e che questa sia la loro carta vincente sia nel canto come nella vita!